envelope-oenvelopebookscartsearchmenu

Nell'Europa centro_orientale

I cambiamenti verificatisi nell'Europa centro_orientale hanno un significato che trascende la dimensione politica per investire la dignità della persona umana, lo sviluppo della vita spirituale e religiosa.

Riportiamo qui alcune notizie su attività promosse negli ultimi mesi da membri e Cooperatori della Prelatura: campi di lavoro, corsi di formazione pedagogica, congressi, conferenze, incontri, i cui contenuti specifici sono sempre stati veicolo di un'ampia e promettente incidenza apostolica.

Conferenze, Incontri, Scambi Culturali

I problemi emersi in seguito ai recenti cambiamenti nell'Europa centrale e orientale, e quelli che si prevede sorgeranno nel prossimo futuro, hanno costituito l'oggetto di numerose attività culturali volte a favorire una maggiore integrazione europea e una fattiva cooperazione nel campo della formazione universitaria.

Dal 27 aprile all'1 maggio è stato organizzato a Colonia, presso il Lindenthal Institut, un corso di economia cui hanno assistito numerosi studenti universitari di Berlino Est. Oltre a conferenze di carattere teorico, sono stati organizzati incontri con dirigenti industriali. L'attività ha avuto un seguito il giorno successivo all'unificazione, con un incontro svoltosi a Berlino.

Ampia risonanza ha avuto il corso sul diritto nella Comunità Europea e nella Repubblica Federale, tenutosi dall'8 al 27 settembre 1990 presso la Residenza universitaria Schweidt, a Colonia. L'interesse suscitato scaturiva dall'attualità del problema trattato: dal 3 ottobre 1990, infatti, tutti gli studenti e i docenti di Giurisprudenza della Germania Orientale si sono ritrovati a dover operare entro un sistema giuridico completamente nuovo per loro.

Il Corso è stato organizzato secondo un programma intensivo di incontri che prevedeva quattro lezioni quotidiane e una serie di seminari di carattere pratico. Venticinque tra i giuristi più noti della Germania (provenienti da Colonia, Bonn, Gottinga e Münster) si sono avvicendati nella trattazione degli argomenti proposti, dimostrandosi poi estremamente disponibili anche a offrire per ore chiarimenti personali, orientamenti bibliografici e suggerimenti pratici a chiunque lo richiedesse.

Uno studente dell'Università di Weimar ha espresso con queste parole il proprio apprezzamento per l'iniziativa: «In una sola conferenza di questo corso ho appreso tanto quanto in due settimane di studio nella mia università».

Oltre ai temi di carattere strettamente giuridico, i professori hanno affrontato anche le problematiche di carattere etico implicate nel Diritto. Alla fine di una conferenza sull'etica professionale, uno dei presenti ha così sintetizzato le proprie impressioni: «E' un campo assolutamente nuovo per noi. Ho bisogno di un po' di tempo di riflessione per capire e assimilare tutte queste idee».

La maggioranza degli studenti intervenuti non era mai stata in Occidente: di qui che il Corso sia stato completato con visite a Istituzioni europee (Corte europea di giustizia del Lussemburgo, Ministero di Giustizia e Parlamento di Bonn, Accademia dei Giudici di Treviri) e che una delle conferenze sul Diritto europeo sia stata tenuta a Bruxelles, mentre quelle relative ai problemi del Diritto del lavoro si sono svolte nei locali di un'impresa.

Per la maggior parte dei partecipanti il soggiorno nella Residenza Schweidt è stato il primo contatto con la fede cristiana; uno di loro, terminato il corso ha scritto agli organizzatori: «Tornati a casa, ci siamo resi conto di aver ricevuto da voi preziosi consigli sul modo in cui un giovane può vivere la fede e abbiamo iniziato a metterli in pratica. La settimana scorsa abbiamo effettuato un pellegrinaggio al Santuario di Neuzell, nelle vicinanze della frontiera con la Polonia, con una dozzina di ragazzi. Giunti in treno sino a cinque chilometri dal santuario, abbiamo continuato a piedi per i prati. E' stata una giornata splendida e Dio ci ha dato la forza di lanciarci a nuove iniziative... Vi ringrazio di cuore per averci stimolato, fortificando la nostra fiducia in Dio e incoraggiandoci a cercare soluzioni. Che Dio vi benedica».

Sempre a Colonia, durante l'ultimo anno accademico la Residenza universitaria Müngersdorf aveva stabilito contatti con persone dell'Est europeo. Così, il giorno del primo anniversario della caduta del muro di Berlino, ha potuto invitare a un incontro con studentesse universitarie la Sig.ra Elisabeth Antkowiak, responsabile dell'editrice Benno di Lipsia.

La Sig.ra Antkowiak ha illustrato l'esperienza di lavoro degli intellettuali cattolici sotto il regime comunista. Dal racconto di numerosi episodi della sua attività professionale e familiare emergeva il quadro delle difficoltà affrontate e dell'impegno profuso nella difesa dei diritti fondamentali della persona.

In un successivo seminario intitolato "La resistenza attraverso la letteratura", la Sig.ra Antkowiak ha fornito una panoramica letteraria della Germania Orientale, caratterizzata non soltanto da un prevedibile e generalizzato vuoto di istanze metafisiche, ma anche dalla presenza di significativi indicatori di un risveglio spirituale.

Allo scopo di approfondire i problemi legati alla riunificazione tedesca, il 17 novembre scorso, presso il Cleraun Study Centre di Dublino, ha avuto luogo un incontro con l'Ambasciatore della Repubblica Federale Tedesca, Dott. Helmut Rückriegel. La conferenza ha inaugurato la nuova Aula Magna del Centro. Tra i presenti, oltre a numerosi studenti di Facoltà umanistiche, molti professionisti del settore giuridico.

Il Dott. Rückriegel ha sottolienato l'importanza dei valori spirituali nella costruzione della nuova Germania: infatti il crollo del vecchio regime ha messo a nudo il vuoto di valori umani che caratterizzava la società comunista. Dunque il futuro presenta una prospettiva in cui l'impegno morale sarà più determinante di quello politico. Fra i valori da promuovere, l'oratore ha sottolineato la difesa della vita, la centralità della famiglia, la dignità del lavoro.

Dal 5 al 12 ottobre la Residenza universitaria Champel, di Ginevra, ha tenuto un seminario rivolto a professori e studenti dell'Università Carolingia di Praga.

Hanno diretto il seminario il direttore della Residenza, Dott. Fernández, laureato in Filosofia, e il Dott. Antoine Saenz, economista; fra i collaboratori, il Prof. Patrick De Laubier, dell'Università di Ginevra, e un gruppo di docenti e studenti delle Università di Navarra e di Ginevra.

Nei loro interventi, gli invitati cecoslovacchi hanno posto l'accento soprattutto sulla necessità di potenziare nel loro Paese le iniziative di evangelizzazione, tanto a livello popolare come scientifico: il bisogno di cultura religiosa va infatti di pari passo con una endemica carenza di pubblicazioni di tipo filosofico, apologetico, teologico e morale. Il seminario ha messo a punto progetti per futuri interscambi tra le diverse università.

Alcune attività in Cecoslovacchia

Dal 2 al 9 settembre ha avuto luogo a Praga il I Incontro Universitario Internazionale promosso dall'Institut für kulturelle und wissenschaftliche Zusammenarbeit _ Club Belvedere di Vienna, e dalla Fondazione RUI (Italia). Professori e studenti cechi, slovacchi, austriaci e italiani si sono riuniti per discutere le prospettive apertesi con i recenti mutamenti politici. Titolo dell'incontro è stato: "L'Europa ritrovata".

L'Incontro, svoltosi nell'Aula Magna dell'Università Carolingia di Praga, è stato inaugurato dal Rettore, Prof. Radim Palous, con una conferenza su "Educazione e libertà" cui hanno assistito il Ministro dell'Educazione della Repubblica Ceca, Dott. Baudys, e altre autorità civili e accademiche. Il Prof. Palous ha evidenziato i contraddittori esiti antropologici e sociali delle pedagogie che negano o mettono fra parentesi la dimensione trascendente.

All'Incontro sono intervenuti anche la Prof.ssa Maria Adelaide Raschini, della Facoltà di Filosofia dell'Università di Genova; il Prof. Ivan Seidl, docente di Filologia Romanza a Brno; il Dott. Josef Grau, giornalista di Varsavia; il Prof. Martin Kriele, docente di Diritto Costituzionale a Colonia; il Dott. Umberto Zanni, Presidente della Riunione Adriatica di Sicurtà e gli Architetti Prof. Droboslav Ljbal (Praga) e Dott. Johannes Melbinger (Vienna). I lavori sono stati chiusi dalle conferenze dell'Ambasciatore d'Italia a Praga, Dott. Giovanni Castellani, su "Le possibilità di cooperazione universitaria in Europa", e del Rettore dell'Università di Brno, Prof. Milan Jelinek, su "Il ruolo dell'Università nella nuova Europa". Al termine i partecipanti sono stati ricevuti dall'Arcivescovo di Praga, Card. Tomásek.

Sempre nella Repubblica cecoslovacca, alcuni membri della Prelatura, residenti in Austria, hanno tenuto un Corso di Orientamento Familiare: un'attività che si propone di fornire ai genitori la formazione necessaria per svolgere in modo sempre più adeguato il loro ruolo educativo e sociale. L'iniziativa si è svolta a Brno, dal 21 al 29 settembre, frutto dell'impegno con cui una coppia della città, che aveva preso parte qualche mese prima a un corso analogo tenuto a Salisburgo, si è adoperata allo scopo di interessarvi altri conoscenti.

Nei primi incontri gli organizzatori si sono soprattutto sforzati di ascoltare i partecipanti, per lo più cattolici provenienti dalla Moravia e dalla Slovacchia, e di mettere a fuoco con precisione i loro problemi. Fra l'altro, è emersa con particolare evidenza la precarietà della formazione impartita nelle strutture pubbliche: non solo per i ritardi nella didattica, ma soprattutto per la rigidità ideologica e la mancanza di autentici valori.

Di qui il grande interesse con cui i presenti hanno seguito la trattazione di argomenti come la formazione della personalità e l'educazione alla libertà e alla responsabilità: argomenti di cui hanno sottolineato l'attualità in ordine a una autentica evangelizzazione del Paese.

Campi di lavoro in Polonia, Cecoslovacchia e Ungheria

Anche quest'anno, come accade ormai da tempo, centinaia di studenti che si formano nei Centri dell'Opus Dei in diverse parti del mondo hanno partecipato a campi di lavoro in Paesi dell'Europa centro_orientale. Per la prima volta quest'anno, oltre che in Polonia (Katowice, Varsavia, Stettino, Tarnowskie Gori), l'attività si è estesa anche in Slovacchia (Svit, provincia di Poprad) e in Ungheria (Budapest). In tutte queste località il lavoro era mirato alla costruzione di chiese parrocchiali.

In totale sono intervenuti 520 universitari, divisi in 32 gruppi provenienti da Austria, Belgio, Francia, Germania, Inghilterra, Italia, Portogallo, Spagna, Stati Uniti e Svizzera.

Nella piccola località industriale di Svit, nella parte settentrionale della Repubblica cecoslovacca, la costruzione della prima chiesa era iniziata nello scorso mese di marzo. Benché la maggioranza della popolazione sia cattolica, nei suoi cinquant'anni di vita, Svit non aveva avuto finora nessun edificio di culto. Per contribuire ai lavori, che si prevede termineranno nella prossima primavera, un gruppo di studenti che frequentano la Residenza universitaria Santillana di Madrid, si è stabilito a Svit nella prima quindicina di settembre. Gli studenti sono stati alloggiati nelle case di diverse famiglie del paese, scelte dal parroco.

Dal 31 luglio al 2 settembre un campo di lavoro con identiche caratteristiche si è svolto a Felsopakony, località a sud di Budapest, dove quest'anno hanno preso avvio i lavori per la costruzione di una nuova chiesa. L'orario comprendeva sei ore di lavoro la mattina, mentre il pomeriggio era dedicato ad attività formative e sportive. Uno dei partecipanti al campo di lavoro, il Prof. Vicens, docente presso la Scuola di Architettura di Madrid, ha pronunciato diverse conferenze sulle nuove tendenze dell'architettura, alle quali hanno assistito un buon gruppo di studenti ungheresi.

Come negli anni passati, anche durante l'estate scorsa sono stati allestiti diversi campi in Polonia per collaborare al programma edilizio intitolato "Mille chiese per l'anno 2000". In tutte le località prescelte il lavoro consisteva nell'edificazione di un'edificio parrocchiale. L'unica eccezione è stata rappresentata da Stettino, dove si trattava di portare avanti la seconda fase della costruzione del locale seminario, che al momento può ospitare 170 seminaristi.

Al termine del campo, il Rettore del seminario e il direttore dei lavori hanno espresso la propria gratitudine agli studenti per la generosità del loro impegno, per i notevoli ritmi sostenuti e per lo spirito di collaborazione e di amicizia instaurato con gli operai.

Gli universitari sono rimasti molto colpiti dalla fermezza con cui gli abitanti del luogo hanno testimoniato per tanti anni la propria fede. Lo spirito di sacrificio della popolazione locale (molti operai del cantiere prestavano gratuitamente la propria opera, dedicandovi le ore delle giornate libere dall'attività professionale) ha offerto agli studenti un esempio indimenticabile di dedizione al servizio di Dio e della Chiesa.

Romana, n. 11, Luglio-Dicembre 1990, p. 259-263.

Invia ad un amico