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VI CONGRESSO GENERALE ORDINARIO DELL'OPUS DEI

A norma del Codex iuris particularis Operis Dei, n. 133, § 1 e § 3, il Vescovo Prelato dell'Opus Dei, Sua Eccellenza Rev.ma Mons. Alvaro del Portillo, ha convocato e presieduto il VI Congresso Generale ordinario, tenutosi a Roma dal 18 al 26 settembre 1992. Al Congresso, diviso in due parti, hanno partecipato 198 Congressisti, fra uomini e donne delle diverse nazioni in cui la Prelatura dell'Opus Dei svolge le proprie attività apostoliche.

I lavori del Congresso hanno preso avvio il 18 settembre con la Messa dello Spirito Santo, concelebrata dal Prelato e da altri sacerdoti Congressisti nella Chiesa prelatizia di Santa Maria della Pace. Subito dopo sono state costituite le commissioni incaricate dello studio dei diversi argomenti proposti all'esame del Congresso. Le rispettive conclusioni sono state poi presentate nelle sessioni plenarie.

Il Congresso ha voluto anzitutto esprimere il più vivo ringraziamento a Dio Nostro Signore e al Santo Padre Giovanni Paolo II per la Beatificazione del Fondatore dell'Opus Dei, avvenuta il 17 maggio 1992, ed ha ribadito il proposito di tutti i membri della Prelatura di continuare a servire Dio e la Chiesa nella più assoluta fedeltà allo spirito incarnato dal Beato Josemaría Escrivá, mediante lo svolgimento del peculiare compito pastorale affidato all'Opus Dei dalla Sede Apostolica con l'erezione in Prelatura nella struttura ordinaria della Chiesa, sotto la direzione del proprio Vescovo Prelato, in stretta unione con il Romano Pontefice e con i Vescovi in comunione con lui.

Il compito fondamentale del Congresso è consistito nel rinnovo dei Consigli che assistono il Prelato nella sua attività, secondo le norme del Codice di Diritto Particolare della Prelatura (riportiamo tali nomine nella rubrica Dal Prelato di questo Bollettino).

Il Congresso ha anche preso in esame lo stato della Prelatura e l'azione apostolica svolta dai suoi membri durante gli otto anni trascorsi dal precedente Congresso Generale, rilevando con immensa gratitudine a Dio la crescita spirituale, oltre che numerica e geografica, verificatasi nell'Opus Dei in tale periodo di tempo. Tra l'altro, sono stati eretti Centri della Prelatura in nuovi Paesi, quali il Camerun, la Repubblica Ceca e Slovacca, la Finlandia, Macao, la Nuova Zelanda, la Polonia, la Repubblica Dominicana, l'Ungheria e Taiwan. Inoltre hanno ricevuto l'ordinazione sacerdotale 360 nuovi sacerdoti incardinati nella Prelatura; anche la Società Sacerdotale della Santa Croce, associazione propria e inseparabile della Prelatura, come l'associazione di Cooperatori dell'Opus Dei hanno avuto un notevole incremento.

Quanto alle direttive concernenti il periodo che si apre ora e che va fino al prossimo Congresso Generale ordinario, l.Ecc.mo Vescovo Prelato, dopo aver esaminato le proposte e i suggerimenti fatti dai Congressisti, ha deliberato con il Congresso di confermare l'impegno per la formazione dottrinale e spirituale dei fedeli della Prelatura in tutti i campi, e specialmente in quelli relativi alla deontologia professionale, in modo da favorire il loro sempre più incisivo contributo alla nuova evangelizzazione della società, alla quale l'intera Chiesa si sente chiamata.

Il Congresso ha avvertito la necessità di adoperarsi in modo particolare nella promozione di alcuni valori cristiani, la cui importanza appare decisiva nella società di oggi: fra gli altri, la dottrina sociale della Chiesa, l'educazione e la cultura, la difesa della vita umana dal concepimento fino alla morte naturale, la famiglia, il progresso tecnico e la ricerca scientifica. Sono state parimenti sottolineate le immediate ripercussioni che l'apostolato personale dei fedeli della Prelatura ha sulla nuova evangelizzazione: particolare attenzione è stata rivolta all'attività di coloro che sono professionalmente impegnati nel campo dei mass media e, per quanto riguarda in specie la donna, in quello della moda.

Dopo aver rinnovato l'invito ai fedeli della Prelatura a coltivare fattivamente lo spirito di sobrietà e di temperanza, virtù cristiane la cui testimonianza assume un rilievo particolare di fronte all'edonismo imperante nelle nazioni tecnicamente più progredite, il Congresso ha raccomandato di intensificare lo sforzo per dare vita a nuove opere apostoliche specificamente rivolte alla promozione sociale dei poveri, dei malati e degli emarginati. Si prospetta, pertanto, un prossimo incremento di iniziative come scuole nei quartieri poveri, consultori medici, centri d'insegnamento per contadini, ecc.

Il Congresso ha espresso anche l'auspicio di iniziare l'apostolato stabile della Prelatura in nuovi Paesi, fra cui l'India, la Corea e l'Indonesia, in Asia; Panama e Cuba, in America; l'Angola, l'Uganda e il Togo, in Africa. Per quanto riguarda l'Europa, è stato deciso di consolidare le attività già in fase di avvio in diverse Nazioni del Centro e del Nord del continente, nonché in Lituania, Slovenia, Croazia e Ucraina.

Prima di concludere, il Congresso ha voluto ricordare che il 14 febbraio 1993 ricorre il cinquantesimo anniversario della fondazione della Società Sacerdotale della Santa Croce, unita inscindibilmente alla Prelatura, alla quale appartengono ipso iure i sacerdoti del presbiterio della Prelatura nonché quei sacerdoti che, incardinati nelle diverse Chiese particolari, desiderano per vocazione divina aderire alla Società, allo scopo di cercare la santità, con lo spirito e i mezzi specifici dell'Opus Dei, nell'esercizio del loro ministero di sacerdoti secolari, rafforzando così l'unione con il proprio Vescovo. In occasione di tale ricorrenza, oltre a ringraziare la Santissima Trinità per i doni finora ricevuti, il Congresso ha formulato il proposito di potenziare lo sviluppo della Società Sacerdotale della Santa Croce, affinché possa offrire ad un numero sempre più vasto di sacerdoti secolari il proprio aiuto fraterno.

Il 23 settembre, nel corso della solenne Messa di inaugurazione della seconda fase del Congresso, il Vescovo Prelato dell'Opus Dei ha proceduto alla dedicazione del nuovo altare della Chiesa prelatizia, ove sono racchiuse le sacre spoglie del Beato Josemaría Escrivá. Il Vicario Generale, Mons. Javier Echevarría, ha dato lettura al verbale della dedicazione, come riportato nella rubrica del bollettino riservata agli Atti del Prelato.

Romana, n. 15, Luglio-Dicembre 1992, p. 227-229.

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