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Progetto sociale a Chiloé

Chiloé è una grande isola, separata dal continente sudamericano da un ampio tratto di mare in cui emergono molte piccole isole che formano l'arcipelago dallo stesso nome. La geografia della zona è caratterizzata dall'abbondanza di colline dai contorni regolari, prolungamento della cordigliera delle Ande. Il paesaggio è verde e boscoso, a causa delle frequenti piogge.

Gli abitanti dell'arcipelago abbracciarono la fede fin dall'inizio dell'evangelizzazione del Cile; questo spiega lo sviluppo della pietà popolare e il profondo radicamento delle tradizioni cristiane. Purtroppo la scarsità di sacerdoti spiega anche la mancanza di una formazione religiosa profonda in molte persone.

Allo scopo di dare il proprio contributo in questo ambito, universitari che partecipano alle attività formative della Prelatura in diversi Centri del Cile organizzano —ormai da parecchi anni— un progetto di aiuto alla popolazione dell'arcipelago di Chiloé, consistente nella realizzazione di opere sociali e nell'insegnamento del catechismo.

L'origine di quest'iniziativa risale al 1976, quando il parroco di Dalcahue invitò alcuni studenti a preparare i bambini della sua parrocchia per la Prima Comunione e per la Cresima. Gli abitanti del paese apprezzarono molto il servizio offerto loro, tanto che negli anni successivi si adoperarono per l'ampliamento del raggio di azione dell'attività. Ora le località raggiunte si trovano sia nell'isola grande di Chiloé che in alcune delle isole più piccole.

Non risulta facile organizzare lo spostamento di un gruppo di cinquanta ragazzi a oltre 1200 chilometri di distanza, in zone molto isolate. Forte dei diversi anni di esperienza, la Residenza Universitaria Alborada avvia i preparativi con alcuni mesi di anticipo rispetto all'inizio delle attività.

Per conseguire il finanziamento necessario, gli stessi studenti contattano istituzioni e privati, ottenendo che alcune imprese del settore dell'alimentazione e diversi laboratori farmaceutici donino i propri prodotti.

Una delle finalità di quest'iniziativa consiste nello sviluppare nei giovani che vi partecipano un vivo senso della giustizia e della carità, impregnato dagli insegnamenti della dottrina sociale della Chiesa. Poiché quest'obiettivo richiede una solida conoscenza dei principi dottrinali che ne stanno alla base, il progetto sociale di Chiloé è sempre una splendida occasione di approfondimento della dottrina cristiana. Inoltre il contatto con persone di origine e formazione diversa contribuisce a far crescere nei partecipanti lo spirito di comprensione reciproca. Ed è proprio l'amicizia che nasce spontaneamente tra loro a favorire l'arricchimento delle virtù umane.

Le attività a favore della popolazione locale sono suddivise fra gli studenti in base alle specifiche competenze di ognuno. Gli agronomi aiutano a migliorare la resa delle coltivazioni; i medici e i dentisti visitano gli abitanti dei villaggi, spesso privi di ogni tipo di assistenza sanitaria; chi possiede abilità manuali si rende utile nel lavoro di restauro di chiese o abitazioni private... Buona parte del tempo viene impiegata nell'impartire lezioni di catechismo ai bambini. In questo modo, dopo due settimane di intensa formazione, i più piccoli possono ricevere la Prima Comunione e i più grandi la Cresima. In diverse occasioni, è stato il Vescovo diocesano, Mons. Juan Luis Ysern, ad amministrare personalmente questi sacramenti.

Al termine del progetto, che dal punto di vista delle condizioni materiali in cui si svolge è lontanissimo dell'idea di vacanza che tante volte hanno gli studenti, gli universitari scoprono di ritornare notevolmente arricchiti da questa esperienza, che li ha messi a contatto con popolazioni di scarse risorse economiche ma di grande forza d'animo e antiche radici cristiane.

Romana, n. 16, Gennaio-Giugno 1993, p. 99-100.

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