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Un tema: Catechesi nei quartieri popolari delle grandi città

Nella parte meridionale di Rio di Janeiro, accanto ai quartieri residenziali della zona costiera, si innalzano le ultime montagne della Serra do Mar. Sui declivi di questa accidentata geografia si raggruppano le baracche di legno delle favelas, che formano quartieri a volte immensi, gravati da ogni tipo di necessità. Nel "Morro dos Cabritos" si svolge dal 1978 un'attività di assistenza sociale e di formazione cristiana su iniziativa di un gruppo di studenti universitari che frequentano il Centro Culturale Lagoa, il cui orientamento e la cui assistenza spirituale sono affidati alla Prelatura Opus Dei. Incentivati dallo spirito apostolico cristiano che ricevono nel Centro, questi universitari vanno puntualmente tutti i sabati pomeriggio ad insegnare il catechismo ai ragazzi tra gli 8 e 16 anni. Gli incaricati delle lezioni frequentano settimanalmente alcune sessioni di studio e programmazione della catechesi nel Centro Culturale.

E' nei quartieri popolari delle grandi città che si fa sentire più vivamente la mancanza di formazione religiosa. A ciò contribuiscono la povertà e l'ignoranza, mali endemici di questi luoghi. Questa situazione si verifica non solo nei Paesi di più recente cristianità, ma nelle stesse terre da cui partì l'ondata evangelizzatrice verso quelle Nazioni. Proprio in Europa, come ha messo in rilievo recentemente il Romano Pontefice, la progressiva scristianizzazione della società si manifesta nel grave problema dell'ignoranza del contenuto della fede cattolica, che compromette la vitalità spirituale di queste vecchie nazioni.

Il lavoro di catechesi si presenta in questo contesto come una necessità urgente, alla quale i fedeli della Prelatura della Santa Croce e Opus Dei —unitamente agli sforzi di molti altri fedeli cristiani— cercano di porre rimedio.

"L'Opus Dei nacque tra i poveri di Madrid, negli ospedali e nei quartieri più miserabili". Così soleva rispondere il Servo di Dio Josemaría Escrivá de Balaguer quando gli rivolgevano una domanda sugli inizi dell'Opus Dei. Cercando il modo di assecondare una volontà di Dio che ancora non conosceva con chiarezza, Mons. Escrivá si sobbarcò, dal suo arrivo a Madrid nel 1927, il compito di preparare alla Prima Comunione migliaia di bambini dei quartieri periferici della capitale spagnola, collaborando —come Cappellano del Patronato degli Infermi— all'intensa attività catechistica ed assistenziale che portavano avanti le Dame Apostoliche del Sacro Cuore di Gesù.

A partire della fondazione dell'Opus Dei, avvenuta il 2 ottobre 1928, Mons. Escrivá spinse quanti si avvicinavano al suo apostolato —studenti universitari, operai, impiegati— a collaborare con le parrocchie dei quartieri periferici di Madrid nell'insegnamento del catechismo. Era l'inizio di un fecondo lavoro che l'Opus Dei svolge dovunque è presente, prestando il proprio aiuto soprattutto nelle parrocchie più bisognose, ed assecondando i desideri e le indicazioni dell'Ordinario del luogo. I fedeli della Prelatura hanno promosso iniziative di catechesi in tutto il mondo, incoraggiando con il loro apostolato personale molti altri cristiani a offrire questo servizio spirituale ai fratelli più bisognosi, che costituisce per gli stessi catechisti che lo prestano con generosità un'efficace occasione per migliorare la propria vita spirituale.

Per la sua varietà ed estensione, questo lavoro evangelizzatore sfugge ad ogni valutazione statistica. Però, alcune cifre possono aiutare a farsi un'idea della sua ampiezza. Sono migliaia i catechisti che la Prelatura prepara per questo compito, e innumerevoli i bambini che ricevono formazione cristiana in tutto il mondo. Solo a Barcellona, per esempio, nell'anno 1985-1986, i Centri della Prelatura collaborarono a quarantanove catechesi in parrocchie e scuole, con 749 catechisti, e della loro attività beneficiarono 6700 bambini e bambine della capitale catalana. A Città del Messico, impartono lezioni settimanalmente a moltissimi bambini in più di 40 catechesi. A Manila si dà la luce della dottrina a quasi 2500 bambini, anche qui ogni settimana...

A Milano, vari gruppi di studenti che ricevono formazione nei Centri della Prelatura Opus Dei, vanno settimanalmente ad insegnare catechismo in una dozzina di parrocchie. La maggior parte si trova in quartieri periferici, vere città accanto alla città, con i problemi dell'immigrazione e dello sradicamento. In un ambiente che si vede progressivamente invaso dal materialismo, le catechiste della Residenza Torriana hanno potuto constatare una positiva accoglienza da parte delle bambine e delle loro famiglie. In risposta a un suggerimento lanciato nelle lezioni, molte ragazzine hanno chiesto ai loro genitori, come regalo della Prima Comunione, che si accostassero al sacramento della Penitenza. In questo modo, per molti genitori, il lavoro di catechesi con i loro figli è stato l'occasione per tornare ai sacramenti.

La stessa cosa succede in molti altri posti. Nei quartieri di Sajonia e San Vicente, alla periferia della capitale del Paraguay, un mezzo centinaio di coppie hanno regolarizzato la loro situazione matrimoniale.

Roma, capitale della cristianità, non è da meno rispetto ad altre città quanto all'indigenza spirituale di molti dei suoi abitanti. Centinaia di ragazzi del quartiere Tiburtino ricevono lezioni di catechismo nella parrocchia di San Giovanni Battista al Collatino, in gran parte grazie alla collaborazione dei residenti del Centro Elis, un'opera apostolica dell'Opus Dei in questo quartiere popolare.

E' frequente che il senso cristiano dei catechisti scopra molteplici necessità, tanto spirituali quanto materiali, tra i bambini che assistono alle lezioni e nelle loro famiglie. Così sorgono iniziative dettate dalla carità. Per esempio, a Caracas, alcune studentesse appartenenti alla Prelatura Opus Dei seguono nove gruppi di catechesi in cui ricevono formazione circa 460 alunni, tra bambini e bambine; la maggior parte per la Prima Comunione, e gli altri per la Cresima. Le universitarie che collaborano a quest'attività si sono preoccupate anche dello sviluppo umano e culturale di queste persone, ed hanno avviato laboratori e lezioni di cucito, corsi di igiene e cura della casa; ecc.

Anche in altre città venezuelane, come Maracaibo e Valencia, ci sono catechesi portate avanti dai fedeli della Prelatura. Merita una particolare attenzione l'apostolato catechistico di un gruppo di Cooperatrici dell'Opus Dei, cui sono affidate diciotto classi di 45 alunni ciascuna in un liceo di Barquisimeto.

Anche a Madrid la tradizione catechistica iniziata dal Fondatore dell'Opus Dei viene proseguita attivamente. Vengono seguiti gruppi di ragazzi in parecchi quartieri periferici e nei paesi circostanti che sono stati assorbiti dalla crescita della città: Vallecas, Canillas, Tetuán, Campamento... Circa cinquecento universitari, operai e impiegati, vi dedicano alcune ore alla settimana per mettere a frutto la formazione cristiana che ricevono nei Centri della Prelatura. Questi catechisti devono trovare del tempo nella loro giornata di studio o di lavoro per preparare ed impartire le lezioni.

Tra gli altri va menzionato l'impegno dimostrato da 300 catechisti sivigliani: molti di loro, oltre a seguire i corsi di formazione specifica in alcuni Centri della Prelatura, partecipano anche alle lezioni programmate dalla diocesi o assistono durante l'estate ai corsi specializzati degli Istituti di Pastorale e Catechesi dell'Università di Navarra.

Nelle grandi metropoli filippine, specialmente a Manila e a Cebù, abbondano i bambini e la religiosità popolare è molto viva: si offre pertanto un campo sconfinato al desiderio di dare dottrina. L'immigrazione rurale non assimilata ha dato origine alla formazione abusiva di grandi quartieri di squatters —chiamati altrove baracche, favelas, villas-miseria...—, nei quali si recano studenti e impiegati che frequentano i diversi Centri della Prelatura. Essi si occupano anche dell'insegnamento della religione nelle scuole della zona e ciò permette di arrivare a moltissimi ragazzi. Il problema è trovare catechisti per tanta gente: in una scuola pubblica non erano in numero sufficiente per occuparsi delle 26 classi di 50 alunni ciascuna; gli stessi bambini avevano chiesto alle catechiste di impartire loro lezioni di dottrina cristiana.

La necessità della catechesi viene aggravata in vari Paesi Latinoamericani da un altro problema scottante: il proliferare delle sètte religiose. Quando un gruppo di universitari argentini che frequenta il Centro Universitario di Studi Superiori (CUDES) arrivò per la prima volta nel quartiere "26 de Abril", a Buenos Aires, il parroco li avvisò delle difficoltà che avrebbero incontrato: una setta si era installata nella zona e aveva attratto la maggior parte della popolazione. I catechisti però constatarono che quasi tutti gli abitanti della zona conservavano un affetto filiale per la Madonna. Formarono un primo nucleo di ragazzi che si infoltì a poco a poco; poi, si avvicinarono anche gli adulti. I dirigenti della setta si infastidirono. Un giorno, l'edicola dedicata alla Vergine, situata nella piazza del quartiere, venne incendiata. Il parroco organizzò una processione in riparazione, per erigervi una nuova immagine: partecipò tutto il quartiere e la setta abbandonò quei paraggi.

Dall'altra parte dell'Atlantico, condizioni sociali molto diverse nascondono il più delle volte un'identica indigenza spirituale. Dai Clubs giovanili e dalle Residenze universitarie di Londra la cui direzione spirituale è affidata all'Opus Dei, si occupano dei bambini di alcuni quartieri industriali, duramente provati dall'emarginazione e dalla violenza. La catechesi a Brixton, nel sud della città, nacque su richiesta del parroco, e settimanalmente vi si recano alcuni membri dell'Opera con i loro amici. Come sempre succede, prima di dare lezione di catechismo, bisogna far sfogare i ragazzini con una bella partita di calcio o con un altro esercizio fisico; nel frattempo alcuni ne approfittano per confessarsi. Tutti i ragazzi apprezzano molto queste lezioni però, come sempre, chi ne trae maggior profitto sono gli stessi studenti che vi dedicano il loro tempo con generosità.

Londra, Manila, Madrid, Rio di Janeiro, Città del Messico, Buenos Aires... sono solamente alcuni esempi di catechesi nei quartieri periferici delle metropoli. Questi racconti, anche se si tratta di brevi flash, rispecchiano le svariatissime iniziative in cui si concreta il desiderio di dare dottrina, una delle passioni dominanti dei fedeli della Prelatura della Santa Croce e Opus Dei, come affermava il Servo di Dio Josemaría Escrivá de Balaguer.

Romana, n. 2, Gennaio-Giugno 1986, p. 121-124.

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