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Inizio delle attività apostoliche della Prelatura in Estonia

termine del mese di maggio, i primi fedeli della Prelatura si sono stabiliti a Tallinn, capitale dell’Estonia Al. Il 1º giugno veniva riposto il Santissimo Sacramento nella cappella del primo Centro della Prelatura.

L’Estonia ha un’estensione di 45.000 km2 e una popolazione di un milione e mezzo di abitanti, un terzo dei quali risiede nella capitale. Attualmente, gli autoctoni convivono con cittadini di origine russa, che costituiscono un terzo della popolazione totale del paese.

Finora il lavoro apostolico della Prelatura in Estonia si era limitato alle attività che era possibile organizzare saltuariamente, durante i viaggi compiuti da alcuni fedeli dell’Opus Dei da Helsinki, per motivi professionali e apostolici. Nel 1992 questi viaggi erano diventati periodici ed erano stati organizzati alcuni ritiri per professionisti. In questi stessi anni erano già relativamente frequenti tra gli estoni le conversioni al cattolicesimo, sulla spinta, tra l’altro, dell’esempio di alcuni famosi intellettuali. Alla proclamazione dell’indipendenza, nel 1991, i cattolici avevano raggiunto il numero di circa 2.000, vale a dire il doppio di dieci anni prima. Oggi si avvicinano ai 4.000.

Il 27 aprile 1993, Mons. Álvaro del Portillo fece un viaggio di alcune ore dalla Finlandia a Tallinn ed ebbe modo di conoscere varie persone che frequentavano le attività apostoliche promosse dai fedeli della Prelatura. Fu il primo viaggio di un Prelato dell’Opus Dei in un paese dell’ex-URSS. In quella circostanza, Mons. del Portillo pregò nell’unico tempio cattolico di Tallinn, la chiesa dei Santi Pietro e Paolo. In questa stessa chiesa, il Rev. Philippe Jourdan, sacerdote della Prelatura e Vicario Generale dell’Amministrazione Apostolica di Tallinn, ha celebrato il 26 giugno 1996 la Messa in onore del Beato Josemaría Escrivá.

I sacerdoti e i laici che hanno iniziato l’attività apostolica stabile in Estonia provengono da Francia, Spagna, Italia e Cile.

Romana, n. 22, Gennaio-Giugno 1996, p. 90-91.

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