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Attività nel Pontificio Ateneo della Santa Croce

Nell’anno accademico 1996/97 le quattro facoltà del Pontificio Ateneo della Santa Croce hanno organizzato i rispettivi congressi scientifici annuali.

Simposio di Diritto Canonico: “La scienza canonistica nella seconda metà del 900” (13-16 novembre 1996)

La Facoltà di Diritto Canonico ha organizzato un congresso internazionale sotto gli auspici della Consociatio Internationalis studio Iuris canonici promovendo e in collaborazione con le università di Roma “La Sapienza” e “Tor Vergata”. Il tema di studio è stato “La scienza canonistica nella seconda metà del 900. Fondamenti, metodi, prospettive, in d’Avack, Lombardía, Gismondi e Corecco”.

I partecipanti, provenienti da cinquanta università, hanno potuto assistere a tredici relazioni distribuite in sette sessioni. Le relazioni e le 58 comunicazioni lette nelle sessioni saranno raccolte nel volume degli atti del congresso, attualmente in preparazione.

VI Congresso di Filosofia: “Etica e Politica nella società del 2000” (27-28 febbraio 1997)

Secondo numerosi autori, gli Stati moderni del 2000, senza abbandonare il proprio ruolo tradizionale di garanti dei diritti fondamentali dei cittadini, dovranno orientarsi verso un nuovo ideale per impegnarsi nel far fare alla società. Ma la realizzazione di questo programma esige dare una risposta previa a diversi interrogativi di fondo: alcuni di essi sono stati l’oggetto del congresso organizzato dalla Facoltà di Filosofia.

Il Prof. Pierpaolo Donati, nella relazione di apertura, ha segnalato le carenze dell’impostazione tipicamente moderna del welfare state e le cause per le quali gli scenari della società del secolo XXI sono ancora nell’incertezza. Il Prof. Donati ha delineato una società futura che dovrà includere molte strutture intermedie come base per lo sviluppo dei beni relazionali. Questa società dovrà fare affidamento soprattutto sulla famiglia, che attualmente è penalizzata dal welfare state.

Il Prof. Henri Hude ha affrontato l’interrogativo sul fine comune della nuova società e ha sottolineato l’ importanza di stimare e remunerare i valori onesti attraverso un libero mercato più sofisticato, per dare a tali valori anche un riconoscimento economico e per limitare l’effetto parassitario del vizio sulla società.

Il Prof. Antonio Da Re ha presentato una panoramica delle attuali proposte etico-politiche sul buono e il giusto ed ha auspicato il superamento del modello liberale attraverso una concezione forte del bene, nella quale già la stessa ricerca sia vissuta dalla persona come un bene in sé, all’interno di una cornice e di una tradizione di comunità dinamica.

Nella seconda giornata, il Prof. Robert George ha esaminato il “liberalismo filosofico” più recente, poco coerente con la sua logica interna perché esclude arbitrariamente dalla discussione politica coloro che mettono a fondamento della giustizia la morale oggettiva.

Il Rev. Prof. Gabriel Chalmeta ha proposto una reimpostazione ed una riformulazione dell’ universalismo moderno a partire da criteri di giustizia e da un dialogo fondato sul rispetto della dignità di ogni persona.

La relazione conclusiva, a carico del Rev. Richard John Neuhaus, presidente del Religion and Public Life Institute di New York, ha trattato il tema “Chiesa e Stato nella nuova società”, dal presupposto di una società democratica.

III Simposio Internazionale di Teologia: “Fermenti teologici alla soglia del terzo millennio” (12-14 marzo 1997)

Sono numerosi i fermenti di idee teologiche che appaiono agli inizi di questo secolo, ed è ben conosciuta la loro influenza nella concezione stessa della riflessione teologica e nello sviluppo dottrinale e pastorale della Chiesa contemporanea. Giunti alla conclusione del secolo si percepisce un identico clima di effervescenza teologica. Presentare alcuni di questi nuovi fermenti e studiare come potranno influire sull’attività teologica del futuro immediato è ciò che il III Simposio Teologico Internazionale ha cercato di focalizzare.

Seguendo gli orientamenti del Santo Padre per la preparazione del Grande Giubileo, il simposio ha avuto un marcato carattere ecumenico e interreligioso, in continuità con altre precedenti iniziative della Facoltà.

Nel saluto di apertura il Rettore Magnifico dell’Ateneo, Mons. Clavell, ha ricordato alcune parole del Beato Josemaría Escrivá: «Sulla terra non c’è che una razza: quella dei figli di Dio. Tutti dobbiamo parlare la stessa lingua, quella che ci insegna il Padre nostro che è nei cieli, la lingua del dialogo di Gesù col Padre, la lingua che si parla col cuore e con la mente, quella stessa che usate ora nella vostra orazione» (E’ Gesù che passa, n. 13). Ha ricordato anche l’invito di Giovanni Paolo II nella Lettera Apostolica Tertio millennio adveniente (cfr. n. 36) a fare un serio esame di coscienza sulle responsabilità dei cristiani del nostro tempo e a individuare strade per un migliore servizio dei teologi e dei filosofi alla umanità.

Sei le relazioni presentate. Ha aperto i lavori del congresso il Prof. Mons. José Luis Illanes (Università di Navarra) che ha illustrato i fermenti di rinnovamento teologico al principio del secolo XX. La seconda relazione ha affrontato il tema del dialogo interreligioso nello sviluppo del pensiero teologico articolandosi in tre prospettive: quella cattolica, sviluppata dal Rev. Prof. Angelo Amato S.D.B. (Pontificia Università Salesiana, Roma); quella ebrea, con l’intervento del Rabbino David Rosen (Gerusalemme); e quella islamica, affrontata dal Prof. Ennaiffer H’Mida (Le Bardo, Tunisi).

Il tema dell’unità dei cristiani come fattore di rinnovamento teologico ed ecclesiale è stato affrontato dal Rev. Prof. Donato Valentini S.D.B. (Pontificia Università Salesiana, Roma). L’impostazione ortodossa è stata presentata da S.E. Damaskinos Papandreou (Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, Metropolita della Svizzera); e quella protestante dal Prof. Harding Meyer (Università di Strasburgo, Francia).

“Teologia e cultura tecnologica” è stato il tema della relazione del Rev. Prof. Gualberto Gismondi ofm, della Pontificia Università Gregoriana di Roma.

Il Rettore del Pontificio Ateneo della Santa Croce, Prof. Mons. Lluís Clavell, è intervenuto su “Pensare a partire dalla fede, pensare la fede”, e il Rev. Prof. Antonio Aranda, Decano della Facoltà di Teologia, su “La nuova evangelizzazione come esigenza per la teologia”.

Ogni giorno, dopo le relazioni, si sono svolte delle tavole rotonde. Particolare interesse hanno suscitato le due tavole rotonde che, in una prospettiva interconfessionale, hanno affrontato specificamente il dialogo interreligioso e l’unità dei cristiani come fattori significativi del rinnovamento teologico della seconda metà del secolo XX.

“Una Chiesa che comunica: metodi, valori, professionalità” (Roma, 28-29 aprile 1997)

Le innovazioni nel campo della comunicazione offrono nuove opportunità per chi desidera presentare la vita della Chiesa al mondo contemporaneo; e, allo stesso tempo, pongono la necessità di modificare la percezione delle relazioni che la Chiesa può stabilire con i media.

Accettando questa sfida, la Facoltà di Comunicazione Sociale Istituzionale ha riunito per il suo primo congresso annuale studiosi autorevoli e professionisti della comunicazione con l’obiettivo di riflettere su questa nuova realtà in una prospettiva interdisciplinare.

S.E. Mons. Darío Castrillón Hoyos, Pro-Prefetto della Congregazione per il Clero, ha parlato del sacerdote e la comunicazione dal punto di vista pastorale. Quindi il Rev. Prof. Giuseppe Tanzella-Nitti, della Facoltà di Teologia del Pontificio Ateneo della Santa Croce, ha affrontato la dimensione teologica della comunicazione.

La prima giornata si è conclusa con le relazioni del Decano della Facoltà di Comunicazione Istituzionale, il Rev. Prof. Mariano Fazio, che ha tracciato un profilo storico sull’uso dei media nella Chiesa, e di Mons. Francis Maniscalco, portavoce della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti, che ha suggerito delle idee stimolanti sul modo di comunicare in una società complessa.

Nel pomeriggio, l’Arcivescovo John Patrick Foley, Presidente del Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali, ha illustrato la storia del Consiglio da lui presieduto e il suo compito nella comunicazione della Chiesa, e ha presieduto una tavola rotonda con docenti e studiosi.

Nel secondo giorno del congresso i proff. Gianfranco Bettetini (Università Cattolica di Milano) e Alfonso Nieto (Università di Navarra) hanno presentato i risultati di alcune ricerche. Il punto di vista imprenditoriale è stato esposto da Thomas Mammoser, direttore della comunicazione di un importante gruppo commerciale americano. Il giornalista Luigi Accattoli, del Corriere della Sera, ha analizzato come vengono seguite le notizie religiose sulla stampa di grande diffusione, mentre il regista Krysztof Zanussi ha parlato dell’arte come veicolo di comunicazione di realtà spirituali. La tavola rotonda è stata moderata da Joaquín Navarro-Valls, direttore della Sala stampa della Santa Sede.

Questo simposio è stata la prima attività internazionale della Facoltà di Comunicazione Istituzionale, che offre un programma di licenza e dottorato per coloro che si dovranno occupare degli uffici di comunicazione di diocesi e di altre istituzioni ecclesiastiche.

Romana, n. 24, Gennaio-Giugno 1997, p. 129-132.

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