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PENSANDO ALLA VECCHIA EUROPA

In tutta Europa, i fedeli della Prelatura Opus Dei si stanno impegnando per assecondare le direttive del Santo Padre sulla rievangelizzazione del Vecchio Continente, compito al quale sono stati insistentemente stimolati dal Prelato, Mons. Alvaro del Portillo, in particolar modo con la sua Lettera pastorale del 25 dicembre 1985.

Oltre all'ordinario apostolato personale di amizicia caratteristico dell'Opus Dei, che mira a una maggiore incisività apostolica nella propria famiglia e nei luoghi di lavoro, sono state promosse numerosissime attività per risvegliare in altre persone la medesima sollecitudine per la ricristianizzazione dell'Europa. Ne riportiamo alcune tra le più significative.

La Residenza universitaria Giussano ha organizzato, a Milano, un ciclo di incontri per professionisti, svoltosi presso diversi studi professionali del capoluogo lombardo. Il Prof. Alberto Torresani ha affrontato il tema "Radici della civiltà europea", analizzando l'attuale crisi dei valori sulla scorta di concetti filosofici quali "illuminismo" e "nichilismo". Il Dott. Cesare Cavallieri, direttore delle Edizioni Ares, ha illustrato, in un secondo ciclo di incontri, "L'idea di Europa in Giovanni Paolo II".

Nella Residenza Universitaria Mediterranea di Palermo, hanno lavorato due gruppi di studio composti da studentesse universitarie delle Facoltà di Economia e Commercio, Lettere e Filosofia, e Giurisprudenza. Un gruppo ha approfondito il tema: "L'assolutizzazione dei valori economici: economia come mezzo, economia come fine". L'altro si è occupato della rinascita dei valori positivi e universali che costituiscono l'essenza della cultura europea. Anche in questo caso la conclusione ha evidenziato la necessità di rivalutare la cultura umanistica negli studi universitari. Questi e altri gruppi di lavoro di diverse città italiane si sono riuniti nel corso dell'estate nei Centri di Incontri di Castelromano —a Castelgandolfo— e Calarossa —vicino a Palermo—, per confrontare le diverse conclusioni.

Alla sessione finale di Roma hanno partecipato, tra gli altri, l'On. Guido Bodrato, vicesegretario della Democrazia Cristiana; il filosofo Evandro Agazzi; la Prof.ssa Ombretta Fumagalli Carulli, canonista; e il Prof. Stanislaw Gryegel, antropologo.

Nella Residenza Widenberg di Münster si è svolto un "Seminario sull'Europa" nei primi due giorni di novembre, con la partecipazione di numerosi studenti universitari. In sei università della Germania sono stati costituiti gruppi di lavoro che nel corso del 1987 analizzeranno le radici della decadenza morale europea e le possibili soluzioni, alla luce degli insegnamenti del Santo Padre.

La Residenza Müngersdorf di Colonia ha inserito nel programma per il semestre invernale una serie di lezioni dal titolo "Europa: nascita-cambiamento-rianimazione", che saranno tenute dai Proff. Johannes Rathofer e Peter Berglar, e dalla Dott.ssa Walburga von Hasburg. Anche la Residenza universitaria Schweidt (Colonia) si accinge a svolgere attività sullo stesso argomento; tra queste va evidenziata la giornata dedicata alla civiltà e cultura dell'uomo, in cui interverranno il Prof. Hartmut Schiedermair, Presidente delle Scuole Superiori; il Dott. Eberhard Straub, del Stuttgarter Zeitung; e il Dott. Klaus Hoeck, della rivista di economia "Handelsblatt".

Alcuni mesi fa hanno avuto luogo a Bilbao le VIII Giornate di Studi Europei, intitolate: "Orizzonti di pace per l'Europa". Mons. Juan María Uriarte, Vescovo ausiliare della diocesi, ha partecipato alla seduta preparatoria, sottolineando che "non è corretta l'impostazione di chi parla di Dio da una parte e della pace dall'altra, come se si trattasse di due realtà separate. Il taglio corretto è: io parlo di Dio, e dal profondo della mia fede cerco d'illuminare tutti i problemi umani, uno dei quali è la grande questione della pace". Nel corso delle Giornate sono stati affrontati i seguenti argomenti: "Passato e presente della pace europea", "I diritti umani e la costruzione della pace" e "La pace e l'attuale sistema economico". Hanno partecipato, tra gli altri, i Proff. Jacinto Choza, ordinario di Antropologia all'Università di Siviglia; Manuel Basas, Cattedratico di Storia Economica presso l'Università del Paese Basco; Ricardo de Angel, ordinario di Diritto Civile e professore dell'Università di Deusto; il Dott. Moisés Broggi, Presidente della Real Academia Médica di Barcellona; il Sig. Javier García Egotxeaga, Vicepresidente del Governo Autonomo del Paese Basco.

Ancora in Spagna, il Colegio Mayor Albalat, di Valencia, ha organizzato un ciclo di conferenze su "Europa nel pensiero di Giovanni Paolo II". Gli universitari presenti hanno approfondito l'origine apostolica della cristianizzazione dei primi secoli e le sue conseguenze storiche. Tra i relatori, il Rev. Prof. José Orlandis, Cattedratico di Storia e Direttore dell'Istituto di Storia dell'Università di Navarra; il Rev. Prof. Manuel Ureña, Rettore del Colegio Mayor San Juan de Ribera e professore della Facoltà di Teologia di Valencia; e il Rev. Manuel Ureta, Dottore in Diritto Canonico e in Giurisprudenza.

A Wickenden Manor, Centro di Incontri nella contea del Sussex (Inghilterra), il Prof. Andrew Hegarty ha analizzato gli elementi positivi presenti nell'attuale civiltà europea, mettendo in risalto la loro origine cristiana. In un secondo incontro, il Dott. Thomas Ward e il Sig. Peter McDermot hanno tracciato le linee del compito evangelizzatore della famiglia e dell'odierna situazione scolastica. Un corso analogo si è svolto a Greygarth Hall, Manchester.

Romana, n. 3, Luglio-Dicembre 1986, p. 310-312.

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