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In data 2 luglio 1986, il Card. Gantin, Prefetto della Congregazione per i Vescovi, ha inviato a Mons. Alvaro del Portillo, Prelato dell'Opus Dei, la lettera che riportiamo integralmente di seguito:

CONGREGATIO PRO EPISCOPIS

Prot. n. 209/86 Roma, 2 Luglio 1986

Rev.mo Signore

Mons. Alvaro del Portillo

Prelato della Santa Croce e Opus Dei

Reverendissimo Monsignore,

è pervenuta a questa Congregazione la Relazione sulla situazione pastorale della Prelatura personale della "Santa Croce e Opus Dei" della quale Ella è stato nominato Prelato il 28 novembre 1982 in base alla Costituzione Apostolica "Ut sit validum", dove tra l'altro si afferma: "Ogni quinquennio il Prelato, tramite la Congregazione per i Vescovi, sottoporrà al Romano Pontefice una relazione sullo stato della prelatura e sullo svolgimento del suo lavoro apostolico" (n. VI).

Non sto a ricordare, perché a Lei è già ben noto, il contributo di riflessione e di studio offerto da questo Dicastero nel lungo iter che ha portato al provvedimento pontificio di erezione dell'Opus Dei in Prelatura personale, documento che è stato giustamente definito "una pietra miliare nello sviluppo promosso dal Concilio in campo dottrinale e giuridico".

Nel quadro generale delle considerazioni esposte nelle pagine della relazione mi pare che risulti evidente l'organico impianto pastorale e organizzativo che regola la vita della Prelatura, reso ancor più necessario dalla diffusione nei cinque continenti delle istituzioni numerose ed efficaci e dei membri dell'Opus Dei.

Appare, inoltre, notevole l'impegno a realizzare con coerenza il carisma impresso dal fondatore, Servo di Dio Mons. Josemaría Escrivá de Balaguer, la cui figura e attività hanno senz'altro lasciato nella Chiesa un'orma destinata a durare nel tempo, come pure la significativa attenzione riposta alla formazione spirituale e apostolica dei fedeli, chierici e laici, che della Prelatura fanno parte.

Il magistero pontificio e le indicazioni dottrinali e pastorali del Concilio Ecumenico Vaticano II risultano i punti fermi della fede e della vita dei suoi membri attraverso i frequenti momenti di studio, riflessione e preghiera previsti secondo "un piano di vita spirituale ben determinato". La traduzione di tali indicazioni passa in scelte concrete di vita spirituale e cristiana, incentrate sull'Eucaristia e sul sacramento della Riconciliazione, alla luce della spiritualità liturgica promossa in questi ultimi decenni (Cfr. RH, n. 20).

Singolare e importante appare anche la "Società Sacerdotale della Santa Croce" come un' "associazione di chierici intrinsecamente unita alla Prelatura" per la funzione che svolge a favore dei sacerdoti diocesani con l'offerta di itinerari di vita spirituale volti a rafforzare l'identità sacerdotale, la vita interiore e la comunione con il proprio Vescovo e gli altri confratelli.

— Visitando la parrocchia di S. Eugenio a Valle Giulia, il Santo Padre ha rivolto parole di apprezzamento e di ringraziamento ai sacerdoti della Prelatura dell'Opus Dei, di cui piace qui riportare alcuni passi significativi: "La parrocchia di S. Eugenio è affidata alla cura dei sacerdoti della Prelatura dell'Opus Dei. Secondo un'espressione del fondatore Mons. Escrivá de Balaguer tali sacerdoti si impegnano 'a tirare il carro nella direzione voluta dal vescovo del luogo', consapevoli che 'è gioia grande poter dire: amo mia Madre, la Santa Chiesa' (Cfr. Cammino, n. 518).

La ringrazio per il vigoroso impegno con cui la Prelatura si dedica, in questa comunità, come in quella di S. Giovanni Battista al Collatino, alla realizzazione del programma pastorale della diocesi del Papa.

Desidero esprimere il mio compiacimento per la singolare cura che viene prestata ai corsi di dottrina cristiana per adulti ed alle lezioni di teologia, dogmatica e morale, di esegesi biblica e di studio sui documenti pontifici.

Devo lodare anche i ritiri mensili offerti con dovizia, in diversi giorni ed ore, a tutte le categorie di persone" (Cfr. L'Osservatore Romano, 3-4 marzo 1986, pag. IV).—

Non mi è possibile nell'arco di queste brevi considerazioni passare in rassegna tutte le istituzioni e le iniziative pastorali legate alla Prelatura in tutto il mondo, volte alla evangelizzazione e alla santificazione degli uomini di tutte le categorie sociali, e con una particolare attenzione all'ambito dell'educazione e della cultura.

Vorrei soltanto rammentare una nota ricorrente nelle pagine della relazione e riguardante la santificazione del cristiano attraverso il lavoro quotidiano, manuale e intellettuale, compiuto con l'aiuto della grazia di Dio per il bene dei fratelli.

Non posso non menzionare il doloroso fatto che la Prelatura anche recentemente ha dovuto subire un'aspra e diffamatoria campagna di stampa. Il miglior conforto e incoraggiamento di fronte a queste denigrazioni sono senz'altro le parole del Santo Padre che in varie occasioni ha manifestato la Sua stima per codesta Opera.

Desidero qui citare un passo del discorso del Santo Padre ai giovani di "Univ '86": "So molto bene, afferma il S. Padre, che la Prelatura dell'Opus Dei dà a tutti i suoi membri, e a tutti coloro che si accostano al suo apostolato, una profonda formazione cristiana, favorendo l'esercizio della libertà e delle responsabilità personali nelle scelte temporali.

In tale formazione un'importanza fondamentale viene attribuita alla preghiera e alla frequenza con cui ci si accosta ai sacramenti, come requisito indispensabile per vivere con pienezza la vita cristiana ed essere, perciò, efficaci costruttori di pace; effettivamente solo ai pacifici è concessa la fortuna di essere chiamati figli di Dio (Mt 5,9). Proseguite in questo cammino..." (Cfr. L'Osservatore Romano, 24-25 marzo 1986, pag. 7).

Nel concludere, desidero assicurarLe che il Santo Padre, al Quale ho presentato la sua relazione, impartisce di cuore a Lei, ai sacerdoti e a tutti i fedeli della Prelatura la propiziatrice Benedizione Apostolica.

Profitto della circostanza per confermarmi, con sensi di distinta stima e cordiale ossequio,

di Lei dev.mo in Domino

B. Card. Gantin

Pref.

Romana, n. 3, Luglio-Dicembre 1986, p. 247-249.

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