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Discorso ai partecipanti al 33º Congresso Universitario Internazionale UNIV 2000 (17-IV-2000)

1. Cari giovani partecipanti al Congresso Universitario Internazionale UNIV 2000, vi saluto tutti con affetto.

Benvenuti a quest’incontro, che anche quest’anno si svolge in prossimità delle feste di Pasqua. Il mio saluto, in questa Settimana Santa dell’Anno Giubilare, riveste un significato particolare: è un invito cordiale a lasciarvi conquistare sempre più totalmente da Cristo, Redentore dell’uomo. E questo invito, attraverso di voi, vorrei far giungere ai giovani del mondo intero. Siate profondamente persuasi che la società ha bisogno di trovare, nella vostra coerente testimonianza di giovani cristiani, uno stimolo importante per un saldo rinnovamento spirituale e sociale.

2. Il tema del Congresso vi invita a diventare più consapevoli della vostra missione di credenti all’alba del terzo millennio. È straordinario: l’immagine dell’uomo duemila anni dopo. Siete invitati a ponderare duemila anni di storia. Infatti, l’evento centrale della storia umana, l’avvento di Cristo sulla terra, divide il corso della storia in due: prima e dopo Cristo. Per i cristiani, tuttavia, la centralità di Gesù non è solo una questione di misurazione del passare del tempo. Il Verbo incarnato è il vero protagonista della storia, e la redenzione, sempre all’opera nel flusso spesso intricato, degli eventi umani, è la definitiva chiave ermeneutica della storia.

Potremmo affermare che i duemila anni appena terminati non sono solo due millenni dopo Cristo, ma in senso più concreto due millenni di Cristo. Questa è le verità espressa nel tema del Grande Giubileo: «Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre» (Eb 13, 8). Nonostante l’esperienza umana, spesso costituita da fallimenti, da guerre, violenza e ingiustizia, Cristo ha vinto il male una volta per tutte, inchiodando alla la croce la frase della nostra condanna (cfr Col 2, 14). Come scrive l’Apostolo Pietro: «dalle sue piaghe siete stati guariti» (1 Pt 2, 25). Per questo ogni momento appartiene completamente a Lui.

L’Anno Santo che stiamo celebrando sottolinea in modo speciale il fatto che Cristo è il centro e il significato di quanto accade, anche quando, umanamente parlando, gli eventi sembrano eludere la legge della sua Provvidenza. Egli stesso ha promesso: «Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28, 20). Sapendo questo, siamo incoraggiati ad agire sempre con grande fiducia, perché è Cristo che opera in noi e perché riconosciamo che in lui Dio sta portando a compimento il Suo piano eterno di salvezza (cfr Ef 3, 11).

3. L’ «evento» della Redenzione, cari giovani, spalanca dinanzi a noi, nel nostro impegno quotidiano, un orizzonte pieno di prospettive: persino nelle contraddizioni che spesso sperimentiamo nel presente, sappiamo che procediamo costantemente verso una meta sicura. Il vero progresso tende verso Cristo, verso quella piena unione con Lui, la santità, che è anche perfezione umana. Lo evidenzia bene San Paolo nella Lettera agli Efesini, dove scrive che il Signore ha stabilito tutto «al fine di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti... allo stato di uomo perfetto, nella misura che conviene alla piena maturità di Cristo» (Ef 4, 13). In tal modo i credenti leggono e interpretano la storia: è storia di Cristo e noi viviamo con Lui immersi in Lui, procedendo verso di Lui. Scrive il Beato Josemaría. Escrivá: «Nell’ordine religioso, l’uomo continua ad essere uomo e Dio continua ad essere Dio. In questo campo il vertice del progresso è già stato raggiunto: è Cristo, alfa e omega, principio e fine» (È Gesù che passa, 104).

Cari, giovani dell’UNIV, traete da questa consapevolezza una salda fiducia: lo sforzo del cristiano non è mai vano. Il cristiano non opera mai da solo. Non lo dimenticate! Ogni credente è uno strumento di Dio e con lui agisce Cristo mediante la forza dello Spirito Santo. Lasciate che Dio agisca in voi e per mezzo vostro. Affinché ciò avvenga, sapete bene a quali mezzi ricorrere: si tratta dei sacramenti, la preghiera, la pratica delle virtù, la santificazione del lavoro, come pure la direzione spirituale.

Voi avete bisogno di Cristo, ma anche Cristo ha bisogno di voi, affinché lo facciate conoscere ai vostri coetanei, con i quali condividete esperienze e speranze La Chiesa vi affida la missione di portare loro la luce della verità di Cristo e il suo annuncio universale, della salvezza. Siate sempre disposti a pensare agli altri, dimenticandovi di voi stessi per avvicinare i fratelli a Dio. In tal modo potrete contribuire all’edificazione di un mondo migliore e più solidale, poiché la conversione e l’impegno di uno sono un germe di salvezza per tutti.

4. Vi affido, carissimi giovani, insieme con il vostro quotidiano impegno, a Maria, Regina degli Apostoli. Invocatela spesso e imitatene le virtù. Lei vi aiuterà a conoscere più intimamente Gesù ed a seguirlo con crescente fedeltà e gioia.

Formulo di cuore a voi ed alle persone a voi care fervidi auguri per la Santa Pasqua e, mentre per ciascuno assicuro il mio ricordo nella preghiera, di cuore vi benedico.

Romana, n. 30, Gennaio-Giugno 2000, p. 31-33.

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