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La santità e il mondo

In Portogallo, la Fondazione Antonio Cupertino de Miranda ha organizzato il simposio “La santità e il mondo”, svoltosi il 16 novembre a Oporto e aperto dal Presidente del Tribunale Supremo di Giustizia, Aragão Seia. Oggetto di riflessione era il messaggio di san Josemaría sulla missione affidata alla maggioranza dei cristiani di santificare il mondo dal di dentro.

Maria Luísa Couto Soares, professoressa di Filosofia dell’Università Nova di Lisbona, ha parlato della concezione del mondo e della vita ordinaria in Josemaría Escrivá. Nella sua conferenza dal titolo “Santità e vita ordinaria” ha detto che “a fronte della sindrome della noia, che Chateaubriand ha indicato come il male del secolo, san Josemaría ci dice che c’è qualcosa di santo, di divino, nascosto nelle situazioni più comuni, qualcosa che tocca a ciascuno di noi scoprire”.

Don Jorge Margarido Correia, dottore in Teologia, ha affrontato il tema della filiazione divina in rapporto al significato che la cultura attuale dà alla paternità. Ricordando il messaggio di san Josemaría, José Maria André, professore dell’Istituto Superiore Tecnico, ha sostenuto con vari argomenti che “è lecito parlare di un materialismo cristiano, che si contrappone ai materialismi che si oppongono allo spirito, perché il Dio invisibile si trova nelle cose più visibili e materiali”. Parimenti, ha segnalato l’importanza che quest’epoca della storia “restituisca alla materia e alle situazioni apparentemente più ordinarie il loro significato originario e nobile”.

Il simposio si è concluso con la conferenza dal titolo “Libertà e responsabilità”, di Eduardo Lucas Coelho, Procuratore Generale Aggiunto, che ha sottolineato il fatto che “la libertà responsabile è un concetto referenziale di valori che evidenzia la necessità di seguire i dettami della coscienza retta”.

Romana, n. 35, Luglio-Dicembre 2002, p. 347.

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