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Il 50° anniversario della Facoltà di Medicina dell’Università di Navarra e la inaugu-razione del CIMA

La Facoltà di Medicina dell’Università di Navarra ha festeggiato in ottobre il suo cin-quantesimo anniversario. Quando iniziò il suo cammino, nel 1954, poteva contare solo su 18 alunni e un gruppetto di professori entusiasti. Non aveva una sede, né mobili né alcun rico-noscimento ufficiale. Nella Spagna di allora era la prima istituzione accademica privata che nasceva dopo la guerra civile e per la mentalità dell’epoca si trattava di un progetto rivolu-zionario. Molti lo considerarono un sogno irrealizzabile.

I primi medici e professori che diedero impulso al progetto, seguendo le indicazioni di San Josemaría Escrivá, fondatore dell’Università, dovettero costruire dal nulla una Facoltà di Medicina dedicata non solo alla docenza, ma anche alla ricerca e all’attività clinica e scientifica. Il frutto del loro lavoro in cinquanta anni è stato la formazione di più di 6.700 professionisti, una Clinica Universitaria e il Centro di Ricerca Medica Applicata (CIMA), inaugurato da poco.

L’inaugurazione del CIMA

La benedizione della sede, impartita da mons. Fernando Sebastián, Arcivescovo di Pam-plona, e la presenza dei Principi reali il giorno dopo, hanno dato l’avvio ufficiale del CIMA. “Il nostro obiettivo è una ricerca che si propone di trovare soluzioni alla sofferenza dei pa-zienti”, spiegava Francisco Errasti, direttore generale del progetto. “Indubbiamente il CIMA nasce con un istinto medico di cura”, ribadiva il Dott. Jesús Prieto, direttore dell’Area di Te-rapia Genica ed Epatologia. Il Principe ereditario, Filippo di Borbone, si è reso conto di que-sto impegno e, nel discorso pronunciato dopo aver scoperto la targa commemorativa, ha sot-tolineato il proprio convincimento che il CIMA darà vita a progressi importanti in vari cam-pi della medicina. Ha fatto anche un riferimento particolarmente toccante alla Clinica Uni-versitaria, dove il nonno, Juan di Borbone, Conte di Barcellona, trascorse i suoi ultimi mesi.

Da parte sua, mons. Fernando Sebastián ha sottolineato l’importanza del CIMA. “Il vo-stro lavoro dimostra che riconoscere Dio non paralizza né blocca la ragione, la capacità di conoscere la realtà e di fare passi avanti nel miglioramento della nostra vita. La fede in Dio, da molti punti di vista libera l’intelligenza e la fortifica, aumentando la sua capacità di cono-scenza e aggiungendo nuove motivazioni [...]. La conoscenza della realtà deve aumentare l’ammirazione e il riconoscimento della sapienza, del potere e della bontà di Dio nel fare un mondo veramente a misura d’uomo [...]”.

Al momento tutti gli sforzi sono concentrati su ventidue progetti di ricerca. Ma non si parte da zero. Ci si può avvalere di anni di attività di laboratorio nelle facoltà di Medicina, Farmacia e Scienze dell’Università di Navarra, nel Centro di Ricerca in Farmaco-biologia Applicata e nella Clinica Universitaria. Le quattro aree di ricerca in cui si articola l’attività del CIMA sono: Terapia Genica ed Epatologia, Fisiopatologia Cardiovascolare, Scienze Neurologiche e Oncologia.

Nel CIMA si studia tutto il processo produttivo scientifico: dalla ricerca in laboratorio e dalle prove cliniche fino all’ottenimento dei brevetti. La sua novità consiste nel mettere a di-sposizione le infrastrutture necessarie per integrare e potenziare le quattro aree di lavoro se-lezionate, in vista di un’applicazione clinica. Questo si è ottenuto tramite un innovativo mo-dello di finanziamento che canalizza l’impegno sociale di 15 istituzioni e imprese biotecno-logiche raggruppate in una UTE (Unione Temporale di Imprese). Il fine di questi sforzi sta nel trovare una possibilità di guarigione a una serie di malattie che, assieme, in occidente sono oggi responsabili del 90 per cento dei decessi: epatite, cirrosi, insufficienza cardiaca, Alzheimer, Parkinson, cancro del polmone, ecc.

Il 50° anniversario

Pochi giorni dopo l’inaugurazione del CIMA è stato celebrato il 50° anniversario della Facoltà di Medicina, alla presenza di oltre 450 ex alunni. Le cerimonie commemorative sono iniziate con una Santa Messa nella Cattedrale di Pamplona, officiata da mons. Pedro Álvarez de Toledo, Vicario della Delegazione dell’Opus Dei, e concelebrata, tra gli altri, dai sacerdo-ti succedutisi come cappellani della Facoltà di Medicina nei cinquanta anni della sua storia, oltre a diversi laureati ora sacerdoti.

Successivamente, nella Biblioteca della Facoltà di Scienze, i direttori delle quattro sezioni del CIMA hanno presentato agli ex alunni le rispettive aree di ricerca. Alla cerimonia, oltre alla preside della Facoltà di Medicina, Pilar Civeira, sono intervenute María Kutz, consiglie-re per la sanità del Governo della Navarra, e Yolanda Barcina, sindaco di Pamplona, la quale ha affermato che la Facoltà di Medicina dell’Università di Navarra “costituisce uno dei pila-stri dell’alto indice della qualità della vita in questa città”.

Nel pomeriggio ha avuto luogo un incontro accademico, presieduto dal rettore dell’Università, durante la quale Mª Rosa Echevarría ed Elica Brajnovic hanno presentato il libro-ricordo (50 años de vida, memoria y esperanza) e il DVD del cinquantenario della Facoltà. Alla fine, è stata avviata una raccolta di fondi da destinare al programma Bor-se di Studio Alunni.

Romana, n. 39, Luglio-Dicembre 2004, p. 248.

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