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Viaggi pastorali

In questo semestre il prelato dell’Opus Dei ha compiuto viaggi pastorali in Guatemala, Honduras, El Salvador, Nicaragua, Costarica, Panama, Venezuela e Russia.

Guatemala, dal 18 al 22 luglio

Mons. Echevarría è arrivato a Città del Guatemala venerdì 18 luglio. Il giorno dopo ha visitato i nuovi edifici del Centro Educativo Tecnico del Lavoro Kinal, che ogni anno accoglie nelle sue aule oltre 2.000 alunni che hanno scarsi mezzi economici.

Domenica 20, nello stadio Cementos Progreso, ha tenuto una riunione con più di diecimila persone: fedeli della Prelatura, amici e famiglie intere. Lunedì 21 ha benedetto gli edifici del nuovo Campus dell’Università dell’Istmo. Alludendo al motto dell’Università — “Sapere per servire” — ha ricordato lo zelo di san Josemaría nel servire tutti: «Non c’è alcun classismo nella vita cristiana; tutti siamo ugualmente figlie e figli di Dio, e parliamo la medesima lingua; non c’è differenza, anche se nella vita di ogni giorno notiamo l’esistenza di tante lingue differenti. Tuttavia, l’unica lingua è la comunicazione della carità propria delle figlie e dei figli di Dio». Dopo la benedizione c’è stato un incontro con i dirigenti, i professori, gli alunni e il personale dell’università, al quale hanno partecipato circa 3.000 persone.

Il giorno 22 Mons. Echevarría è stato ricevuto dall’arcivescovo di Città del Guatemala, Mons. Óscar Julio Vian; poi si è recato nella cattedrale metropolitana e ha pregato per il Paese e per le necessità della Chiesa. Durante il suo viaggio, il prelato ha avuto colloqui anche con Mons. Victor Hugo Palma, vescovo di Escuintla, e con Mons. Gonzalo de Villa, vescovo di Sololá-Chimaltenango. Inoltre è intervenuto a una riunione con 150 sacerdoti diocesani e seminaristi, che ha incoraggiato a essere veri pastori di anime e a sacrificarsi nel trasmettere la luce di Cristo presente nei loro cuori.

Honduras, 23 e 24 luglio

Mercoledì 23 luglio il prelato dell’Opus Dei ha raggiunto la città di San Pedro Sula (Honduras), dove l’attività apostolica dell’Opus Dei è cominciata stabilmente nel 2007. Circa 900 persone hanno partecipato all’incontro di catechesi con Mons. Echevarría, che successivamente è stato ricevuto dal sindaco della città, Armando Calidonio.

Il 24 luglio, a Tegucigalpa, ha visitato la basilica di Nostra Signora di Suyapa, patrona dell’Honduras, dove ha lasciato nelle mani della Madonna la sua gratitudine per il viaggio e le sue preghiere per il Paese. Poi è intervenuto a una riunione con circa quattromila persone nel Centro Scolastico Antares; ha avuto anche un cordiale e fraterno incontro con Mons. Óscar Andrés Rodríguez Maradiaga, cardinale arcivescovo di Tegucigalpa.

El Salvador, dal 25 al 27 luglio

Il prelato dell’Opus Dei è arrivato a San Salvador il 25 luglio e quello stesso giorno si è recato al Santuario di Nostra Signora di Guadalupe per raccomandare tutti i salvadoregni. Il giorno 26, nel Centro Internacional de Ferias y Convenciones, ha avuto luogo un incontro con fedeli della Prelatura e amici, al quale hanno partecipato attorno a ottomila persone. Il prelato ha insistito sulla fondamentale importanza della carità fraterna: «Vogliatevi molto bene fra voi; occorre evitare che vi siano divisioni, separazioni; occorre evitare che i nostri rapporti non siano adeguati a quello che siamo: fratelli in Gesù Cristo».

Domenica 27, nel popolare quartiere di Soyapango, ha visitato il Centro di Abilitazione Professionale per la Donna Siramá, una istituzione che dal 1970 lavora per lo sviluppo della donna salvadoregna. Ha fatto visita anche all’arcivescovo di San Salvador, Mons. José Luis Escobar Alas; poi è andato nella cattedrale metropolitana per raccogliersi in preghiera davanti alla tomba di Mons. Óscar Arnulfo Romero, pregando specialmente per la pace nel Paese. Il viaggio pastorale si è concluso lunedì 28 luglio.

Nicaragua, dal 28 al 30 luglio

Durante la sua permanenza in Nicaragua, il prelato si è riunito in diversi momenti con i fedeli della Prelatura, i cooperatori, gli amici e altre persone che erano interessate a conoscere il messaggio dell’Opus Dei.

Il giorno 28 ha incontrato un gruppo di universitari, giovani studenti e volontari spagnoli e italiani che in quei giorni svolgevano nel Paese diverse attività sociali. Il 29 ha parlato a un numeroso gruppo di persone nella Sala Convegni dell’Hotel Crowne Plaza di Managua. Ha ricordato ai presenti quanto ha pregato san Josemaría per i Paesi del Centro America, e anche quanto apprezzava alcune devozioni popolari radicate nella regione. Poi ha ricevuto un gruppo di sacerdoti e di seminaristi. Nella stessa giornata ha potuto salutare il card. Leopoldo Brenes, arcivescovo di Managua, e l’arcivescovo emerito, il card. Miguel Obando y Bravo.

Il giorno 30 Mons. Echevarría ha visitato i locali del Centro Sociale Vega Baja, a circa 45 chilometri da Managua. Vega Baja si trova nel comune di Diriamba ed è una iniziativa volta alla formazione della donna. Grazie alle donazioni ottenute nel Paese e agli aiuti internazionali, promuove l’educazione tecnica in cucina e nelle attività alberghiere.

L’attività apostolica dell’Opus Dei in Nicaragua ha avuto inizio nel 1992, poco dopo la beatificazione di san Josemaría. Mons. Echevarría ha fatto il suo primo viaggio in questo Paese nel 2000.

Costarica, dal 30 luglio al 3 agosto

Il 30 luglio un entusiasta gruppo di famiglie ha dato il benvenuto al prelato dell’Opus Dei nel Centro Universitario Miravalles, la residenza di studenti nella quale ha preso alloggio durante la sua permanenza in Costarica. Il giorno dopo, accompagnato da Mons. José Francisco Ulloa, vescovo di Cartago, è andato a pregare nella basilica della Madonna degli Angeli — popolarmente conosciuta come la Negrita —, la cui festa si sarebbe celebrata due giorni dopo. Durante questa visita il prelato ha salutato Mons. Óscar Fernández, vescovo della diocesi di Puntarenas. Di ritorno a San José, ha voluto fermarsi in un cimitero dove sono sepolti un certo numero di fedeli dell’Opus Dei per recitare un responsorio. In seguito ha visitato le scuole Yorkín e Iribó, nonché la pre-scolare Los Olmos, tutte iniziative promosse dai genitori, molti dei quali fedeli della Prelatura.

Nel pomeriggio è stato ricevuto da Mons. José Rafael Quirós, arcivescovo di San José, che era attorniato da vari sacerdoti dell’arcidiocesi. C’è stata anche una riunione con sacerdoti e vari incontri con i fedeli della Prelatura e con persone giovani. «Se il Signore vuole appoggiarsi su noi per ricristianizzare la società, ritirarsi per paura o per comodità sarebbe come rispondergli: non contare su di me», ha detto il prelato durante uno di questi incontri. Poi ha aggiunto: «San Josemaría, con una espressione forte per invitarci a usare i nostri talenti, diceva che l’inferno è pieno di peccati di omissione. Inoltre, come sapete, voleva che tutti i cattolici conoscessero i loro doveri e i loro diritti civici, e che la parte della dottrina sociale della Chiesa si imparasse sin da bambini col catechismo».

Il 1° agosto ha preso visione del Progetto Educativo Surí, una scuola che ha sede a Pavas. La sua attività consiste nella promozione della donna mediante la formazione umana, culturale, professionale e sociale. Nel Centro de Eventos Pedregal, a San Antonio de Belén, varie migliaia di persone hanno partecipato all’incontro con le famiglie. Mons. Echevarría ha detto loro, fra le altre cose, che l’Opus Dei «nacque tra i poveri e i malati ed è arrivata in tutti gli angoli del mondo; e non solo nei poveri villaggi, ma anche a New York e a Londra, per esempio, perché dappertutto ci sono persone che hanno bisogno di Dio. Molti nell’Opus Dei non hanno mezzi materiali e anche così danno tutto quello che hanno, cioè, la loro stessa vita».

Panama, dal 3 al 6 agosto

Nel primo viaggio fatto a Panama (anno 2000) il prelato aveva benedetto il terreno previsto per la casa di ritiri e convivenze Cerro Azul e per il Centro di Abilitazione Tagua. Grazie a Dio, oggi le due iniziative sono una realtà. Nel Centro di Abilitazione Tagua Mons. Echevarría ha potuto vedere il lavoro che svolgono insegnanti e alunne, e le ha incoraggiate a continuare a collaborare col Paese per la elevazione della donna, delle famiglie e della società. Nel Cerro Azul ha dedicato l’altare dell’oratorio.

In quei giorni ha avuto un colloquio col nunzio apostolico, Mons. Andrés Carrascosa, nella sede della nunziatura e, inoltre, è stato ricevuto da Mons. José Domingo Ulloa, vescovo di Panama e presidente della Conferenza Episcopale. Insieme si sono recati nella cattedrale per pregare davanti all’immagine di Nostra Signora de La Antigua.

Mons. Echevarría ha avuto anche modo di incontrare circa 2.000 persone nel Teatro Anayansi del Centro di Convivenze Atlapa. «Ho avuto l’occasione di vedere una carta geografica del vostro Paese, che aveva un cartiglio che dice: Panamá, unimos el mundo — ha detto il prelato —, e questo mi è servito molto per riflettere sulla missione che abbiamo noi cristiani di essere donne e uomini di unità. Dunque, dovete volervi molto bene qui a Panama, dovete rispettarvi, dovete aver voglia di aiutare tutte le persone. Non vi limitate soltanto all’ambiente che frequentate: accogliete altre persone che vogliono servirsi dell’amicizia che offrite loro [...]. In questo modo quanti guai, quante differenze, quante discriminazioni scompariranno».

Il 5 agosto il prelato ha salutato il capo dello Stato, Juan Carlos Varela, e ha ricevuto un buon numero di famiglie panamensi.

Venezuela, dal 6 all’8 agosto

Il prelato è arrivato a Caracas sabato 6 agosto. Quello stesso giorno ha accolto gli auguri di benvenuto dell’arcivescovo, cardinale Jorge Urosa Savino. Il giorno 7, in coincidenza con un nuovo anniversario dell’ordinazione sacerdotale del prelato, Mons. Echevarría ha benedetto una statua del fondatore dell’Opus Dei che aveva voluto donare alla parrocchia della Sacra Famiglia di Nazaret e San Josemaría Escrivá de Balaguer.

Durante la sua visita apostolica ha avuto anche modo di riunirsi con i fedeli della Prelatura e altre persone che hanno voluto ringraziarlo per essere venuto in Venezuela. In questi incontri Mons. Echevarría li ha invitati a essere persone che perdonano, portatori di speranza, perché «con la mano di Dio, con l’aiuto di Dio, sarà possibile superare tutti gli impossibili». Ha parlato anche della famiglia e dell’importanza della formazione dei figli, ma allo stesso tempo ha chiesto di pregare per il Sinodo dei vescovi che si sarebbe celebrato in ottobre. Ha approfittato della sua presenza nel Paese per incoraggiare tutti ad avvicinare molte persone a Dio e alla Chiesa.

Russia, dal 3 al 6 novembre

Mons. Javier Echevarría è arrivato a Mosca lunedì 3 novembre. Il giorno 4 ha avuto una riunione con un gruppo di oltre 200 persone nel teatro della Casa della Cultura della compagnia ferroviaria. In quell’incontro, come in altri avuti con famiglie e giovani universitari, ha invitato i presenti a pregare per il Papa, per la Chiesa e per tutti i cittadini del Paese: «Riempiamo le strade di Mosca e delle città dove lavoriamo di preghiere degli uni per gli altri, in modo che gli altri siano parte della nostra vita», ha raccomandato.

Nella cattedrale dell’Immacolata Concezione di Maria ha concelebrato con Mons. Paolo Pezzi, arcivescovo di Mosca, la Messa di ringraziamento per la beatificazione di Álvaro del Portillo, il primo successore di san Josemaría a capo dell’Opus Dei.

A Mosca, nella Piazza Rossa, ha visitato anche la chiesa dove si venera l’icona della Vergine di Kazan. Lì, insieme con alcuni fedeli dell’Opera, ha pregato per la Russia e per le necessità della Chiesa.

Mercoledì 5 novembre Mons. Echevarría ha avuto un colloquio con il nunzio apostolico in Russia, l’arcivescovo Ivan Yurkavich. Il viaggio pastorale si è concluso il 6 novembre.

Romana, n. 59, Luglio-Dicembre 2014, p. 282-286.

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