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Messaggio dell’11 marzo

Carissimi, Gesù mi protegga le mie figlie e i miei figli!

Nella solennità di San Giuseppe, ormai prossima, vi suggerisco di ricorrere personalmente con maggiore intensità all’esempio del santo Patriarca, in quanto «servitore fedele di Dio in continuo rapporto con Gesù»[1].

Possiamo contemplare come, da quando Dio volle farsi più presente nella vita di san Giuseppe, il santo Patriarca si sia messo a disposizione come suo servitore fedele: al momento del mistero dell’Incarnazione, durante la fuga in Egitto, al ritorno a Nazaret e quando Gesù, che i genitori non trovavano più, era rimasto nel Tempio. In quei momenti san Giuseppe cerca di accettare con prontezza ciò che Dio gli chiede, anche nel caso in cui si trova di fronte a qualcosa di diverso da ciò che inizialmente egli aveva pensato, e nonostante tutto ciò potesse comportare qualche incertezza riguardo al proprio futuro.

San Josemaría ci aiutava a contemplare anche che «nelle diverse circostanze della sua vita il Patriarca non rinuncia a pensare, né a far uso della sua responsabilità»[2]. Cerchiamo di obbedire sempre a Dio con una fedeltà sollecita, intelligente e responsabile, anche se qualche volta non riusciamo a capire del tutto i suoi disegni. Potremo non capirli, ma potremo sempre amarli, con la certezza che Dio vuole il nostro bene, e questa convinzione ci porterà ad agire con libertà di spirito.

San Giuseppe dedica l’intera sua vita a Gesù con amore paterno, insegnandogli, in quanto uomo, molte cose, soprattutto il lavoro. Nello stesso tempo, quante cose avrà imparato san Giuseppe, soltanto stando a guardare quel Bambino che era Dio! Noi abbiamo tutto da imparare da Gesù. Egli stesso ci dice: «Imparate da me, che sono mite e umile di cuore» (Mt 11, 29). San Giuseppe ci aiuti a contemplare Gesù – nel Vangelo e nel tabernacolo – affinché, con la materna intercessione di Santa Maria, diventiamo più miti e più umili, con più carità. Così, con la grazia dello Spirito Santo, i nostri cuori si potranno riempire di un amore sempre più grande verso Dio e verso gli altri.

Negli ultimi mesi, molte persone sono state colpite dall’epidemia che si è diffusa in diverse parti del mondo. Come ci ha chiesto il Papa recentemente, vi invito «a vivere questo momento difficile con la forza della fede, la certezza della speranza e il fervore della carità»[3]. Ricorriamo all’intercessione di san Giuseppe e chiediamogli di estendere la sua protezione paterna al mondo intero.

Roma, 11 marzo 2020

[1] San Josemaría,È Gesù che passa, n. 56.

[2] Ibid., n. 42.

[3] Papa Francesco, Angelus, 8-III-2020.

Romana, n. 70, Gennaio-Dicembre 2020, p. 62-63.

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